in Belpaese
Primarie col trucco, corse a perdere
Dopo i cinesi a Milano, i cammellati colpiscono ancora alle primarie del Pd.
Dopo i cinesi a Milano, i cammellati colpiscono ancora alle primarie del Pd.
Quando i sette si sono messi assieme in quel di Sarajevo, nel 2003, i bosniaci avevano ancora nelle orecchie gli echi dei colpi degli snajper appostati nei dintorni e la capitale bosniaca era zeppa di macerie.
E mò so’ cazzi. A dirlo non è la contessa, ma l’establishment del Gop – il Grand old party – come i galantuomini repubblicani chiamano sé stessi dal finire dell’‘800.
Spira un silenzio di pietra sui lastroni del monastero di santa Chiara, dove sono sepolti la gran parte dei sovrani napoletani. Compresa l’ultima famiglia regnante – Francesco II e la consorte Maria Sofia, con la figlioletta Maria Pia Cristina, morta ad appena tre mesi – lì riunita solo un trentennio fa, dopo infiniti travagli mortali e ultraterreni.
Umberto Eco è morto nella notte, a Milano. Nato ad Alessandria 84 anni fa, figlio d’un ferramentiere, una promettente gioventù nell’Azione cattolica stroncata da una tesi sull’estetica medievale in Tommaso D’Aquino che lo rese ateo – quel santo, avrebbe detto, mi ha miracolosamente curato dalla fede – è stato tra i massimi filosofi ed esperti di comunicazione e linguaggio del Novecento italiano.
Ci mancava solo la Crusca col suo comunicato numero cinque – pure l’accademia dei linguisti comunica coi comunicati, manco fossero brigatisti vecchia maniera – sul tormentoso percorso dello stepchild adoption, chiedendo che si sostituisca con l’italico adozione del configlio.
Tredici pezzi, tra cui le chiavi della limousine su cui viaggiava John Fitzgerald Kennedy quando è stato ucciso, il 22 novembre 1963, e l’invito per la cena di gala che ci sarebbe stata quella sera, se non fosse stato ucciso.
Da un paio di milioni d’anni, più o meno da quando l’uomo è apparso sulla terra, il primo pensiero al risveglio, il suo primo bisogno, è stato fisico. Accucciarsi dietro una fratta o, con l’evoluzione della specie, andare al cesso per sbrigare quel che natura chiede. Ora non più.
C’è pure un sito, Trivadvisor, che sulla falsariga del più noto portale di viaggi & ristoro ironizza sulla bellezza d’avere trivelle a vista sui panorami (ancora) mozzafiato d’Italia.
Da una parte la rappresentante Ue Federica Mogherini e il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif che sorridono come novelli sposi in luna di miele. Dall’altra Edward Luttwak, vecchio arnese della falcheria statunitense, che denuncia la resa umiliante.