È un’esposizione minimalista, solo una quindicina tra dipinti e bozzetti, ma tra le più interessanti del momento. In occasione del centenario della nascita di Salvatore Fiume (Comiso 1915-Milano 1997), la reggia di Monza ospita, fino al 24 del mese, una personale dedicata a una parte minima ma corposa dei lavori del maestro.
L’“elenco della vergogna” è online sulla Bild. Tredici paginette dove in un linguaggio da poliziotto tedesco sono descritti con precisione teutonica gli abusi sessuali di massa che i primi mattinali del neue jahr alla prefettura di Colonia negavano tra un trillare di tweet.
Cosa vogliono gli italiani sotto l’albero? A girare tra gli abeti della nazione, quelli che affollano piazze e centri commerciali dell’ex Belpaese, quello che si svela è lo specchio dei desideri di un paese ricco di macerie prime, per dirla come Stefano Bucchi.
A raccontarla meglio sono le vignette. Quella di Patrick Chappatte, illustratore francese di base a Genova, dove un tank turco infila il cannone sotto la sabbia, a suggere petrolio, mentre Kobane brucia. O l’altra dove un Erdogan mascherato da ladro promette aiuti ai siriani mentre fa bottino dei loro beni.
Hanno avuto l’occhio fino gli imprenditori che, nel maggio napoletano di un anno fa, gli hanno affibbiato la pecetta di politico dell’anno. Ora che Luigi Di Maio è ufficialmente al centro della pentastella del M5S, Beppe Grillo potrà – chissà – lasciare a lui e ad altri stellone e timone della nave corsara messa in mare nel 2009.
Da piccolino era talmente bellino da essere soprannominato petit bijou, gioiellino. Nessuno avrebbe immaginato per quel bel bimbetto, di nobili natali – era figlio di conti – e ottime speranze, il destino che andava maturando. E che cattivo destino avere un destino, avrebbe detto la buonanima di Morando Morandini.
Tira una brutta aria a Parigi. Prima il vento che ha spazzato le piazze per riempire di mazziati & fermati le carceri, alla vigilia del summit mondiale sul clima. Poi il refolo che ha sbalzato Philippe Verdier dal meteo di France 2. Colpevole, a dire dell’entourage di Hollande, d’aver pubblicato Climat investigation, un libro non proprio in linea con l’Eliseo.
In occasione del suo 104esimo compleanno – un anno fa – disse che avrebbe preferito avere trent’anni in meno, non di più. Essere nel tempo, la monografica con cui Achille Bonito Oliva ne celebra “l’opera totale” al Macro di Roma, forse significa anche questo.
La pugnalata di Erdogan alla schiena di Putin ricorda, un po’ alla lunga, l’altra sferrata da Bruto al padre putativo che voleva farsi imperatore di Roma. Seconda per doppiezza a quella della Buonanima che pugnalò alle spalle la Francia per non arrivare tardi al banchetto della vittoria.
Una premessa, anzitutto, su Pablo Echaurren. Il suo uso del colore è un’avventura cromatica capace di traversare gli anni e le mode, le manìe e i tic incrociando ogni sorta di stili e materie per fare del proprio agire artistico un sol corpus.