in Le parole sono pietre
Daesh lava più bianco
Mentre la grande stampa internazionale resta appecoronata dietro alle transenne a pascersi di bufale e false flag della pur non brillante intelligence francese, la buona stampa italiana si divide.
Mentre la grande stampa internazionale resta appecoronata dietro alle transenne a pascersi di bufale e false flag della pur non brillante intelligence francese, la buona stampa italiana si divide.
Pioggia di bombe su Raqqa. Puntuale, è caduta nel nord della Siria la massiccia (?) risposta della Francia in armi alla strage di Parigi. Da Parigi con amore, era scritto sulle bombe piovute sulla roccaforte dell’Is.
Già alle tre del mattino il bilancio provvisorio sfiora le 160 vittime ma quello ufficiale resta inchiodato sui 120. Non è l’ultima delle contraddizioni della notte e del risveglio da incubo a Parigi. Sotto choc come l’Europa e il resto del mondo occidentale per l’attentato più sanguinario nella sua storia.
Rifiuto d’ogni tradizione, pittura all’aria aperta (en plein air), mito dell’artista scapestrato e insofferente d’ogni convenzione. Questi, in pochi tratti, i punti chiave dell’impressionismo.
C’è un razzo del tutto simile a Lillo – quello dei voli pindarici della primissima infanzia – che sale in un cielo turchese, un bel 30 pittato sulla carlinga e una vampata dal motore che a rigirarla può essere la vampa d’un accendino, fiamma testimone d’ardore e continuità. E una scritta, sotto, che molto dice e ancor più promette: il folle volo continua.
Quarant’anni fa, nella notte, se n’andava Pier Paolo Pasolini, maciullato da un pugno di malnoti. Per lui nessuna verità ma un mare di iniziative.
Alla fine, è finita. Non in gloria, e neppure in salmi. È finita e basta, senza fischi né pernacchi. In silenzio, alla mortaccina, più in farsa che in tragedia, come recitato Oltretevere.
C’è sempre una sorta di prudérie ad affrontare il tema Balthus. E lui, se fosse ancora vivo, certo se la ghignerebbe da vecchio satiro, dietro ai vetri e le boiserie del villone svizzero di Rossinière.
Marino ci (ri)pensa. Dal Campidoglio arringa i suoi, il Pd verso la conta
Si inaugura il 25 ottobre a Poggio Mirteto (Rieti). Un progetto pilota per sviluppare un turismo della memoria nei luoghi dove nacque la prima zona libera d’Italia, della battaglia del Tancia e della strage nazifascista di Monte San Giovanni. Oltre il ricordo.