Author Archives: Maurizio Zuccari



Maurizio Zuccari
Maurizio Zuccari

Vangi, l’umanità dolente e amorosa
in Scrissi d'arte

Vangi, l’umanità dolente e amorosa

A dispetto di chi lo definisce “out”, fuori moda, è un presente antichissimo quello in cui ci trasporta Giuliano Vangi. Di parche parole ma ben vispo al vernissage che ha inaugurato il 19 ottobre la sua personale al Macro di Roma, il decano degli scultori italiani – nato a Barberino sul Mugello 83 anni fa, trasferitosi a 3 a Firenze e attivo da molto nel...

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20 ott 2014
Sironi al Vittoriano, il fascino del fascistibile
in Scrissi d'arte

Sironi al Vittoriano, il fascino del fascistibile

Sironi, il fascista sconfitto. Il fascista buono, perché non gli andarono giù le leggi razziali, come a tant’altri. Sironi, il fascista e basta, a dispetto dei riduzionismi appioppatigli. Di tutto può dirsi, di Mario Sironi, fuorché non sia stato coerente. Fascista, anzi fascistissimo della prim’ora, assiduo alle adunate dei fasci di combattimento milanesi nel ‘19 come sul Popolo d’Italia, in prima fila nella marcetta su...

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05 ott 2014
Henri Cartier Bresson, l’occhio del secolo breve
in Scrissi d'arte

Henri Cartier Bresson, l’occhio del secolo breve

Chissà cosa si prova ad amare alla prima occhiata qualcosa, farne la propria ragione di vita, e poi bandirla per sempre dalla propria esistenza. Chissà cos’ha provato Henri Cartier Bresson a essere uno dei più grandi fotografi di sempre, oltre che del XX secolo, fin dal primo momento in cui ha visto e posseduto una Leica, nel 1932, a 24 anni, e a non voler...

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26 set 2014
Escher e Frida, icone pop
in Scrissi d'arte

Escher e Frida, icone pop

Due grandi mostre aprono i battenti oggi in Italia, diversissime ma accomunate da un tratto distintivo. Escher al chiostro del Bramante, a Roma (fino al 22 febbraio) e Frida Kahlo e Diego Rivera al Palazzo Ducale di Genova (fino all’8 febbraio) hanno in comune questo: nell’un caso come nell’altro le opere dei rispettivi artisti sono note pure a chi non è uso a masticare arte, riconoscibili anche se non...

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20 set 2014
Bye Bye London?
in Le parole sono pietre

Bye Bye London?

Day of destiny, il giorno del destino, titolavano stamattina all’unisono il Guardian e lo Scotsman. Ma era meglio la prima del Metro londinese: Should auld acquaintance be forgot. Un titolo che, tradotto all’italiana, suona più o meno così: la nostra vecchia storia finirà? Niente di tutto questo, assai probabilmente. E mentre persino l’immarcescibile Elisabetta II scende in campo – gli elettori sanno cosa fare, solomonizza...

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18 set 2014
L’eroe degli immondi
in Le parole sono pietre

L’eroe degli immondi

L’eroe degli immondi. Aveva questo cartello appeso al collo il fantoccio di Garibaldi bruciato davanti a una discoteca di Vicenza, lo stesso giorno in cui la Camera ha approvato il federalismo municipale. Se su quest’ultimo – «una bestemmia», per il presidente della Corte costituzionale Ugo De Siervo – il conflitto stato-regioni è aperto, il Garibaldi bruciato merita almeno qualche parola. Non tanto per il generale silenzio che...

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31 lug 2014
Il sonno della ragione genera Bergogli
in Le parole sono pietre

Il sonno della ragione genera Bergogli

Alzi la mano chi, dopo i gorgheggi del protodiacono Tauran, quando il nuovo papa s’è avvicinato alla finestra con quel fare attonito, dimesso, con quel sorriso piallato sul volto scarno, non è stato preso dal dubbio che volesse lasciarsi andare nel vuoto. Abbracciare la folla dei fedeli calmanti o, più semplicemente, finirla lì, prima di cominciare. E invece buonasera, se l’è cavata con poco, papa Francesco...

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13 mar 2013
Alla Fine Tsunami è stato
in Le parole sono pietre

Alla Fine Tsunami è stato

Alla fine tsunami è stato, ma molti non se ne sono accorti. Come quei bambini a cui è stata fatta tanaliberatutti ma, infognati troppo distanti dal muro di conta, continuano a giocare a nascondino. Così, nel salotto delle anime belle, per commentatori a progetto spaesati e jene ridens a contratto, quello del 25 febbraio non è stato un terremoto politico – il più grande dal ’48,...

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27 feb 2013
Arrivederci, maestro
in Le parole sono pietre

Arrivederci, maestro

Chissà che gli ha detto Dio, alla fine, quando se lo è trovato davanti. Lui che l’aveva trattato a pezze in faccia fino all’ultimo libro, quel Caino appena edito da Feltrinelli che è l’ultimo suo capolavoro, accusandolo d’essere peggio del peggiore degli uomini. Caino, appunto. Un poverocristo come tanti.

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09 set 2011
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