in Scrissi d'arte
La letizia dell’imperfezione
Son sfilacce di garzolino, bendaggi mummifici quelli in bellavista alla galleria Faber. Sono squarci dell’animo, viscere eviscerate, nodi & snodi interiori quelli che Giulia Spernazza mette in mostra.
Son sfilacce di garzolino, bendaggi mummifici quelli in bellavista alla galleria Faber. Sono squarci dell’animo, viscere eviscerate, nodi & snodi interiori quelli che Giulia Spernazza mette in mostra.
Immaginate d’essere in piena campagna, nel niente. Sole a picco, temperature da schiantare pure le lucertole, sterpaglia che piglia fuoco qua e là, tra un centro commerciale e una complanare. Insomma, il nulla urbanizzato da cui si levano pennacchi di fumo. Poi, oplà, ecco che appare.
Mancini che pare in preda a una colica dopo una festa. Chiellini che ghigna com’avesse una paresi. Entrambi a reggere la coppa baciata dal sole, nell’alba dorata di Fiumicino. Mi piace vederla così la vittoria degli Azzurri. Strameritata, ai rigori.
La vita è un romanzo / non è finito / prima che sia finita /
Se t’avvicini con naso alla tela pare di sentirlo ancora, l’odore del mare. Quello che sale dal porto, la brezza marina che dai rivi s’infila su, pei campi e la macchia; l’olio dei tonni in scatola col quale stemperava i colori, in mancanza di meglio. Ci mancava il covid perché l’opera di Mario Puccini (1869-1920) subisse in morte le tribolazioni in vita.
Grande riapertura delle Scuderie del Quirinale con la nascita della nazione italica. Rari capolavori raccontano l’Italia romanizzata, alla faccia del paese reale e di popolazioni tuttora ignorate
Ci sono mostre che nascono con la camicia, come certi pargoli, e altre pure. Di forza, però. È questo il caso della Quadriennale d’arte di Roma. Travagliata dalla pandemia, l’edizione diciassette – numero non fortunato, di suo – riaperta al pubblico, tale sarà, salvo ulteriori travagli, fino al 18 luglio.
Papà, chi è Barbablù? Un tale che ha ucciso tante donne Come? Col pugnale E non le poteva pistolettare?
La vita / è una pagina a mezzo / scarabocchiata un po’ / strappata via / da una pena più grande / del vivere
C’era una volta Il piccolo principe. Si limitava a girare pei mondi, in compagnia d’una volpe e poco altro. Figura destrorsa, come il suo ideatore, l’aviatore Saint-Exupery caracollato col suo caccia sulla Manica, ma chissà perché amatissima dal popolo di sinistra. Come Tex Willer. Vai a capire.