Piccola storia (ig)nobile, ai confini della quarta età
Piccola storia (ig)nobile, ai confini della quarta età
Considerazioni a margine dello spot Esselunga
Limiti e pregi di un personaggio che ha permeato di sé trent’anni di storia del Belpaese
Nessun uomo è un’isola, poetava John Donne ai primi del ‘600. Una frase che piaceva tanto a Hemingway da metterla in esergo al suo Per chi suona la campana. Siamo tutti sulla stessa barca, per dirla semplice.
Come un partito di quattro gatti neri è diventato maggioranza nel Belpaese e cosa succederà adesso
Mancini che pare in preda a una colica dopo una festa. Chiellini che ghigna com’avesse una paresi. Entrambi a reggere la coppa baciata dal sole, nell’alba dorata di Fiumicino. Mi piace vederla così la vittoria degli Azzurri. Strameritata, ai rigori.
Le lacrime di Rocco Casalino mentre Conte & compagna fanno ciao con la manina. Gli scudi di plexiglas a separare la prima riunione dei neoministri. Il suono della campanella, stonato più che mai. Non passerà alla storia per questo il governo Draghi, salvatore della patria e della Repubblica.
È così l’abatino ce l’ha fatta. Il mandato ricevuto al circolo Bilderberg pareva arduo, ma pochi hanno il pelo sullo stomaco dello sciacallo fiorentino, e l’avvocaticchio ha avuto il benservito.
Ciampolillo, chi era costui? Non c’era bisogno di saperlo, tant’è che s’era scritto e non si conosceva, e per questo saliamo di diritto sullo scranno dei lavevodettisti. Non c’era bisogno del senatore ex Cinquestelle, ultimo approdato nelle milizie contigiane, per sapere che l’avvocaticchio l’avrebbe scampata per il rotto della scuffia.
Anche nel Natale più infame che la storia ricordi da che mondo è tale, non possiamo lasciarci andare allo sconforto, tantomeno farci sfuggire due buone notizie. Diciamo pure due regali.