Arrivano anche in Italia le colf naturiste. Una gioia per gli occhi (e non solo), ma guai a chi tocca.
Arrivano anche in Italia le colf naturiste. Una gioia per gli occhi (e non solo), ma guai a chi tocca.
La “strage di stato”, capofila della scia di sangue e d’orrore che ha permeato la storia della repubblica, resta impunita a cinquant’anni da quel 12 dicembre 1969. Ma l’esercizio della memoria è un dovere civile.
Chissà che rodimento, per Salvini, aldilà dei sorrisetti vacui e delle spavalderie di rito. Chissà che giramento, a vedere l’Umbria ubertosa, una delle regioni più rosse d’Italia, tutta coperta di blu.
Più che un bis-Conte è un bis-cotto, e va bene così. Chi s’accontenta gode, ma chi gode è più contento, si sa.
Come finirà la crisi di governo e l’harakiri di Salvini
Salvini certifica la morte a lungo annunciata del governo. Il futuro è verdeverde, ma non di speranza
Povero Grillo. E poveri noi. L’avevamo lasciato tant’anni fa, una bella sera, nella brutta copia italiana di Versailles. Nella reggia di Caserta, quando questa non era ancora un pisciatojo dismesso e una cultivar d’ortiche e d’altri erbaggi.
Non capita tutti i giorni non sapere se ridere o piangere, lasciarsi andare alla speranza o alla moscerìa indifferentemente. Più facile restare mezzimezzi. Vabbè, proviamoci.
Uno spettro s’aggira per l’Italia. Non è quello del proletariato di marxista memoria, ma del povero Aldo Moro, scomodato e tirato per la giacchetta in occasione d’ogni anniversario.
Mentre i rimasugli del PdR si leccano le ferite, i radicalscìc preparano le valige (solo a chiacchiere, purtroppo) per andarsene da un paese razzista, omofobo e via piagnisteggiando e gli altri a una stagione di lotte & botte a perdere, cerchiamo di capire cos’è successo a sinistra e altrove, e soprattutto cosa accadrà con il voto di domenica.