Le parole sono pietre


Io, antisemita senza saperlo Le parole sono pietre

Può capitare, alle volte, di ritrovarsi come quel personaggio pirandelliano, diversi da come credevamo d’essere. Di vedersi arruolati in compagnie mai frequentate. Così, ci si trova un bel giorno indosso l’etichetta d’antisionista, e pure d’antisemita.


L’avventura di un povero padre Le parole sono pietre

Il 19 marzo scocca, inesorabile, la festa del papà. Ci piace omaggiare il lieto giorno contando una novella di verghiana impronta. L’avventura di un povero padre. Uno dei tanti che potrebbe essere chiunque, un qualunque nessuno a specchio dei tempi, ma è uno.


Il Borbone non tifa Napoli senza capa Le parole sono pietre

Spira un silenzio di pietra sui lastroni del monastero di santa Chiara, dove sono sepolti la gran parte dei sovrani napoletani. Compresa l’ultima famiglia regnante – Francesco II e la consorte Maria Sofia, con la figlioletta Maria Pia Cristina, morta ad appena tre mesi – lì riunita solo un trentennio fa, dopo infiniti travagli mortali e ultraterreni.


La tana dei configli Le parole sono pietre

Ci mancava solo la Crusca col suo comunicato numero cinque – pure l’accademia dei linguisti comunica coi comunicati, manco fossero brigatisti vecchia maniera – sul tormentoso percorso dello stepchild adoption, chiedendo che si sostituisca con l’italico adozione del configlio.


Colonia, abusi e fantasmi Le parole sono pietre

L’“elenco della vergogna” è online sulla Bild. Tredici paginette dove in un linguaggio da poliziotto tedesco sono descritti con precisione teutonica gli abusi sessuali di massa che i primi mattinali del neue jahr alla prefettura di Colonia negavano tra un trillare di tweet. 


Babbo Natale, santo laico Le parole sono pietre

Cosa vogliono gli italiani sotto l’albero? A girare tra gli abeti della nazione, quelli che affollano piazze e centri commerciali dell’ex Belpaese, quello che si svela è lo specchio dei desideri di un paese ricco di macerie prime, per dirla come Stefano Bucchi.


Hollande Le parole sono pietre

Tira una brutta aria a Parigi. Prima il vento che ha spazzato le piazze per riempire di mazziati & fermati le carceri, alla vigilia del summit mondiale sul clima. Poi il refolo che ha sbalzato Philippe Verdier dal meteo di France 2. Colpevole, a dire dell’entourage di Hollande, d’aver pubblicato Climat investigation, un libro non proprio in linea con l’Eliseo.


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