È così l’abatino ce l’ha fatta. Il mandato ricevuto al circolo Bilderberg pareva arduo, ma pochi hanno il pelo sullo stomaco dello sciacallo fiorentino, e l’avvocaticchio ha avuto il benservito. L’asse con Mattarella ha funzionato egregiamente, il paese sfranto & bollito si è riallocato sotto l’ala protettiva di Draghi – chi meglio del gran servant d’Europa nell’orda che volge al desio – e ciao Peppi. Nessuno lo rimpiangerà, ma hai visto mai, nessuno avrebbe mai immaginato di poter rimpiangere galantuomini quali Craxi o Andreotti, e compagnia di giro. Al peggio mai c’è fine.
La mossa di Mattarella, con l’aborto della foglia di Fico e il pistolotto sulla democrazia che tutto chiede, ora, fuorché il ritorno alle urne, ennesima presa per i fondelli per il popolo bue, era ovviamente concordata con lo scaricatore di Conte: tutto fuorché una novità, quella che ha spiazzato il governo giallofucsia. Chi gongola, e magari plaude a Renzi per avere fatto fuori Conte, farebbe bene a frenare gli entusiasmi. Renzi è il più cinico e capace sciacallo del momento, non è un caso che al Bilderberg di maggio abbiamo giustamente puntato su di lui, e quel Mattia Feltri che oggi dice senza Draghi non c’è paese che tenga. Requiescant.
Lo sciacallo in veste d’abatino insufflerà qualcuno dei suoi nel nuovo (sic) governo, magari l’accoppiata dei fedelissimi di latta Boschi & Gentiloni, soprattutto punterà a dirigere il traffico dei fondi di ricovero – la bella cifra di 200 e rotti miliardi da pagare all’Europa, a fronte di un debito più che doppio. Ma lasciamo ai geni della finanza da ricovero tali chicche. Non mancheranno nella nuova imbarcata di questo ennesimo governicchio impolitico i riciclati d’ogni genìa, centristi doc e sul predellino pure le schegge dei Forzaitalioti. Cosa non si farebbe, pur di salvare il paese.
L’ultima considerazione, a fronte del lascito Conte, è che i Cinquestelle escono di scena. Di loro resteranno frammenti di stelle, quando tutto sarà finito. Potrebbero fare da stampella a Draghi, come si preparano a fare le truppe cammellate dell’abatino e ovviamente gli opportunisti del Pd, oppure decidere di stare con l’opposizione che non c’è. In entrambi i casi sono finiti, e questo è tri principali obiettivi raggiunti dallo sciacallo, dopo avere destrutturato il partito di cui è stato inopinatamente segretario. Il miglior affossatore della democrazia di facciata continua il suo mandato funzionale al grande reset.
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