(storiella a lieto fine)
C’era una volta una pantofola gialla
al piede d’un bambino di nome Lorenzino
una bella sera – o meglio, una brutta sera –
al ritorno dal mare
finì fuori dal finestrino
scaraventata dal bambino
Una scarpa abbandonata sulla 106 Jonica
non sta meglio d’un gatto sull’Aurelia
tornarono indietro a cercarla
sfilando davanti ai posti di blocco
che non mancano dalle parti di Strongoli
insensibili alle sorti d’una pantofola gialla
La notte era piena di stelle, ma nessuno la vide
del resto non è che una pantofola gialla
abbia voce per gridare: Son qui!
o occhi per vedere chi la cerca (li aveva persi da tempo, poverina)
così rimase ai bordi della statale
in compagnia di certe erbe di strada
Quella notte il bambino sognò la sua pantofola gialla
aveva freddo, poverina, e lui s’alzò per coprirla
passava il tempo, di lei nessuna traccia
la sorella, sola soletta
ingialliva nella scarpiera
e lui, scalzo, si feriva sugli scogli e la sabbia rovente
Finché un giorno, il babbo
tornò da quelle parti e la ritrovò
ammaccata ma viva, a chilometri di distanza
dalla denunciata scomparsa
così la pantofola gialla tornò al piede di Lorenzino
e riabbracciò sua sorella
E questa è la storia della pantofola gialla
una storiella a lieto fine
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