21 Dicembre 2023 Roma, Italia
Politica

Il Presidente Sergio Mattarella alla sede del Comando Operativo di vertice Interforze,in occasione del collegamento in videoconferenza per rivolgere gli auguri ai contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica) Belpaese

Dal Covid alla Nato, il rovesciamento della verità nelle parole di Mattarella 

Era il 5 settembre 2021 quando Mattarella ammoniva: “Nessuno invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione”. A quasi tre anni di distanza, e a pochi mesi dalla nascita della contestatissima commissione d’inchiesta che dovrebbe fare luce sugli effetti perversi della pandemia e della vaccinazione, con più paletti d’una gabbia per pappagallini, nessuna rivelazione convince i paladini del vaccino a oltranza, i pretoriani di Speranza. Come l’ultima di Anthony Fauci davanti alla commissione del Congresso Usa, sull’invenzione di sana pianta di mascherine e distanziamento sociale in mancanza d’altro, compitamente ripresa di qua dall’oceano. Come lo scandalo miliardario del Pfizergate da parte dell’immarcescibile Ursula von der Leyen e del nobile consorte, in via d’insabbiamento. Niente de che, nessuno se la piglia più di tanto per la più grande limitazione di libertà e presa per i fondelli della modernità. Intanto continuano a giungere multe agli over 50 non vaccinati e negli ospedali come nelle Rsa s’entra sempre in maschera, fino al 30 giugno, poi si vedrà.

Era il 18 giugno 2024 – l’altroieri – quando lo stesso presidente, inviato speciale dai padroni del vapore in Moldavia, sentenziava: “Inaccettabile tempesta di fake news russe, servono regole internazionali, ci pensi l’Onu e la Nato”. La Nato, uber alles. Di tutt’altra pasta la veridicità delle informazioni in tempo di guerra di parte ucraina. Come la notizia che i russi, poveracci, andrebbero all’assalto delle trincee nemiche combattendo a colpi di vanga in mancanza di meglio; o della vecchina che uccide con una torta avvelenata una squadra d’invasori. E mentre i russi avanzano a tentoni e tentano una via d’uscita dal pantano in cui l’ha cacciati l’Occidente a trazione Usa, i soli veri interessati alla prosecuzione del conflitto sine die, i loro piani di pace vengono puntualmente respinti e un ceto politico europeo succube e screditato come pochi s’allinea ai desiderata di Washington.

Si potrebbe dire, parafrasando il sommo vate: Ahi Mattarel, di quanto mal fu matre, quel verbo che da te prese il popol bue. Ma forse a starlo a sentire sono solo quei quattro guitti che si beano a scrivere articolesse sui giornaloni di sistema. Quasi verrebbe di dare ragione alla Melona, che tra premierato e autonomie azzererebbe del tutto il ruolo di garante che la Costituzione, quel che ne resta, affida al capo dello stato. Ché davvero le bufale del presidente non servono al popolo bue, solo ai padroni del vapore e del discorso che gli suggeriscono le battute giuste nel mondo a rovescio, dove le menzogne diventano verità e il nero si fa bianco. In tutto ciò il Mattarellone nostrano, e soprattutto i suoi suggeritori, fanno la loro parte, non super partes come vorrebbe il suo ruolo residuale, ma orbo d’ogni parte. Meglio sarebbe stato se si fosse dedicato ai piccioni presso le panchine della natìa Palermo, piuttosto che a spararle grosse pro domo altrui. Ahi Mattarel…


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