Son sfilacce di garzolino, bendaggi mummifici quelli in bellavista alla galleria Faber. Sono squarci dell’animo, viscere eviscerate, nodi & snodi interiori quelli che Giulia Spernazza mette in mostra.
Son sfilacce di garzolino, bendaggi mummifici quelli in bellavista alla galleria Faber. Sono squarci dell’animo, viscere eviscerate, nodi & snodi interiori quelli che Giulia Spernazza mette in mostra.
Immaginate d’essere in piena campagna, nel niente. Sole a picco, temperature da schiantare pure le lucertole, sterpaglia che piglia fuoco qua e là, tra un centro commerciale e una complanare. Insomma, il nulla urbanizzato da cui si levano pennacchi di fumo. Poi, oplà, ecco che appare.
Se t’avvicini con naso alla tela pare di sentirlo ancora, l’odore del mare. Quello che sale dal porto, la brezza marina che dai rivi s’infila su, pei campi e la macchia; l’olio dei tonni in scatola col quale stemperava i colori, in mancanza di meglio. Ci mancava il covid perché l’opera di Mario Puccini (1869-1920) subisse in morte le tribolazioni in vita.
Ci sono mostre che nascono con la camicia, come certi pargoli, e altre pure. Di forza, però. È questo il caso della Quadriennale d’arte di Roma. Travagliata dalla pandemia, l’edizione diciassette – numero non fortunato, di suo – riaperta al pubblico, tale sarà, salvo ulteriori travagli, fino al 18 luglio.
Inaugurata In terra di Vulci, scultura contemporanea dentro e fuori le mura. Una rassegna itinerante con la partecipazione di nove artisti: ormai un classico della Maremma laziale, fino al 13 settembre
Presentata al Mibact la Quadriennale d’arte di Roma. Una scommessa da vincere, aspettando la rinascita
Al Museo nazionale romano i tesori dell’Arabia Saudita. Un bazar mediorientale che vale la visita.
C’è una mostra a Roma dove, meglio che altrove, si può capire cos’è successo nella storia dell’arte dell’ultimo secolo e cosa passa alla cruna del XXI. È il Chiostro del Bramante, e la mostra è Freud, Bacon, la scuola di Londra.
È un pezzo di storia dell’arte, e di storia in quanto tale, la mostra su Cagli a palazzo Cipolla, nella centralissima via del Corso.
Potrebbe essere il sogno perfetto, se non fosse una mostra. Un sogno di mostra – Dream, l’arte incontra i sogni, appunto – dove alle parole seguono i fatti, come rare volte accade.