Presentato a Roma dall’Accademia Angelica Costantiniana il bando letterario “L’incontro tra Oriente e Occidente”. Per una cultura ponte fra i due mondi
Presentato a Roma dall’Accademia Angelica Costantiniana il bando letterario “L’incontro tra Oriente e Occidente”. Per una cultura ponte fra i due mondi
Note a margine del dibattito sulla cancellazione dell’insegnamento della storia
C’erano una volta sette emirati, nani politici ed economici, che campavano d’aria calda. Datteri, dromedari, pesca di perle e poco altro.
Umberto Eco è morto nella notte, a Milano. Nato ad Alessandria 84 anni fa, figlio d’un ferramentiere, una promettente gioventù nell’Azione cattolica stroncata da una tesi sull’estetica medievale in Tommaso D’Aquino che lo rese ateo – quel santo, avrebbe detto, mi ha miracolosamente curato dalla fede – è stato tra i massimi filosofi ed esperti di comunicazione e linguaggio del Novecento italiano.
Da piccolino era talmente bellino da essere soprannominato petit bijou, gioiellino. Nessuno avrebbe immaginato per quel bel bimbetto, di nobili natali – era figlio di conti – e ottime speranze, il destino che andava maturando. E che cattivo destino avere un destino, avrebbe detto la buonanima di Morando Morandini.
Quarant’anni fa, nella notte, se n’andava Pier Paolo Pasolini, maciullato da un pugno di malnoti. Per lui nessuna verità ma un mare di iniziative.