Edito da Skira Raffaello tra gli sterpi. Storia della lettera mai spedita del pittore urbinate a papa Leone X che ha cambiato l’idea di tutela dei beni artistici e architettonici, non solo nella città eterna
Edito da Skira Raffaello tra gli sterpi. Storia della lettera mai spedita del pittore urbinate a papa Leone X che ha cambiato l’idea di tutela dei beni artistici e architettonici, non solo nella città eterna
Dal look, più che dal libro. Il resto è noia. Einaudi vince lo Strega numero 76 con l’autore di Straniati, uno dei due candidati in lizza per la casa editrice. Alla Raimo i premi giovani e off
Quando uno come Massimiliano Parente dice che scrivi una cosa a mezzo fra Edgar Allan Poe – vale a dire l’alienazione Usa ai primordi – e Guido Morselli – la distopia italica della maturità – stai messo bene. Letterariamente parlando, s’intende: vuol di che d’alienati ne capisci e coi tempi che filano è una gran cosa.
Sfugge all’antivulgata risorgimentale filoborbonica ma pecca d’insufficienza di prove documentarie il saggio di Alfio Caruso sulla fine del regno delle Due Sicilie che riprende le memorie di don Buttà
Come previsto e prevedibile, Mussolini ha vinto, anzi stravinto. Antonio Scurati ha sbancato il 73esimo premio Strega.
Diciamolo subito: promette quel che dà, alla fine, Il segnale dell’elefante. Alla fine, ché per il resto è una (retro)storia romana del partito che seppe contendere agli assai più numerosi socialcomunisti la palma dell’antifascismo combattente.
Diciamolo subito: L’ultimo singolo di Lucio Battisti è un bel libro. E non vale per le opere letterarie quel che vale per l’arte, che a dirla bella non si fa all’opera un complimento.
Dove eravate il 26 settembre 1983? Che facevate dopo la mezzanotte, alle 00.14 per l’esattezza? Magari stavate al cinema, a un dopocena tra amici, o vi davate da fare. Oppure, semplicemente, dormivate. Ovunque foste, quella notte poteva essere l’ultima della vostra vita e non lo sapevate.
Ci sono vite che a raccontarle sono romanzi, figurarsi a viverle. E ci sono storie che a dirle (scriverle) non ci si crede, salvo poi riannodare le fila e scoprire che è tutto vero, tutto vissuto. La vita, la storia di Alessandro Kokocinski è una di queste.
La montagna, si sa, piace ma anche no. In genere si ama o si detesta, vie traverse non esistono. La montagna piace a Paolo Cognetti, come piacciono Le otto montagne uscite dalla sua penna.