Ai Fori la mostra sull’eterna rivale di Roma. La storia rivista ai tempi del politicamente corretto
Ai Fori la mostra sull’eterna rivale di Roma. La storia rivista ai tempi del politicamente corretto
Potrebbe essere il sogno perfetto, se non fosse una mostra. Un sogno di mostra – Dream, l’arte incontra i sogni, appunto – dove alle parole seguono i fatti, come rare volte accade.
Erano quasi settant’anni che s’aspettava il momento. Da quando, nel ‘49 – Togliatti era convalescente dall’attentato e la diccì fresca di governo – la neonata Repubblica l’aveva acquistato per farne la Galleria nazionale d’arte antica, Palazzo Barberini non aveva mai aperto le porte dell’ala sud in questa veste.
Pittsburgh se la sono litigata un po’ tutti. Giubbe rosse e francesi quando era un ammasso di tronchi, Fort Pitt, sulle sponde dell’Ohio. Pellerossa e trapper.
Una romana a Milano. Anche, un viaggio sentimentale nella città che l’ha vista esordire nella prima personale, all’abbrivio di un sessantennio d’attività.
C’è chi in tempi di crisi va a fondo. E chi non solo galleggia sul mondo fluttuante – la realtà circostante raffigurata dai pittori dell’ukiyoe, o della sofferenza cui i buddisti cercano di sottrarsi – ma raggiunge salvo e saldo l’altra sponda. Raggiunge la fama, persino. È il caso di Hiroshige Utagawa (1797-1858), tra i maggiori interpreti della silografia policroma fiorita in Giappone nel periodo...
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C’è un destino che accomuna uomini e paesi, a volte. Un bel bimbo vede mutare le promesse di un’infanzia felice in via Crucis. Un luogo prospero e ricco può tramutarsi in inferno. È il caso di Portorico.
Come l’immaginate un pittore di corte nel tardo ‘500? In gorgiera e barbino? Giuseppe Arcimboldo era proprio così, ma in forma di cartigli, nel ritratto che si fece nel 1587 al suo ritorno a Milano, graziosamente permesso e lautamente pensionato da Rodolfo II d’Austria.
C’è un mondo di povericristi che nel fango si scannano senza capire neppure perché, a milioni. E ce n’è un altro, dove di quel fango non giungono che schizzi, di quelle morti echi lontane, tra un sorbetto e una chiacchiera, una pennellata e uno sbadiglio.
Siete al mare, e vi fate un tuffo in piscina. Con Il codice Vulci funziona pressappoco così. Ve ne state immersi nel passato e, allo stesso tempo, vi tuffate nella contemporaneità.