La “strage di stato”, capofila della scia di sangue e d’orrore che ha permeato la storia della repubblica, resta impunita a cinquant’anni da quel 12 dicembre 1969. Ma l’esercizio della memoria è un dovere civile.
La “strage di stato”, capofila della scia di sangue e d’orrore che ha permeato la storia della repubblica, resta impunita a cinquant’anni da quel 12 dicembre 1969. Ma l’esercizio della memoria è un dovere civile.
Venerdì scorso, la sera di Bruxelles era attraversata dagli echi di due colonne di sirene.
Già alle tre del mattino il bilancio provvisorio sfiora le 160 vittime ma quello ufficiale resta inchiodato sui 120. Non è l’ultima delle contraddizioni della notte e del risveglio da incubo a Parigi. Sotto choc come l’Europa e il resto del mondo occidentale per l’attentato più sanguinario nella sua storia.